Settimana europea per la riduzione dei rifiuti: le iniziative a Cefalù 

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Nell’ambito della 16ma edizione della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti, Cefalù partecipa con due significative iniziative.

La prima, che riguarda il tema scelto per il 2024 a livello europeo, ha a che fare con il contrasto allo spreco alimentare. L’amministrazione, in questo caso, ha dato vita ad una specifica raccolta degli avanzi di cibo della mensa scolastica della Scuola dell’infanzia Giovanni Falcone, in piazza Santi Apostoli, da parte delle due associazioni animaliste locali “Code in attesa” e “Zampamica”, attive da anni sul territorio cittadino nella lotta al randagismo. Gli “scarti” della mensa scolastica verranno quindi donati ai randagi grazie ad un progetto promosso dall’Amministrazione comunale contro lo spreco alimentare e per la riduzione dell’impatto ambientale della ristorazione scolastica. Il cibo che sarebbe andato al macero, potrà dunque essere usato come pasto per gli animali.

La seconda iniziativa ripete il successo della giornata “Plastic Free” svoltasi sulla spiaggia lo scorso ottobre. In questa occasione, sabato 23 novembre, con appuntamento alle ore 10 presso Largo Eroi del Mare, ci si incontrerà per una pulizia della scogliera e del centro storico di Cefalù.

Molteplici sono le finalità dell’evento, che rendono ogni anno più famosa e più partecipata la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti – si legge sul sito istituzionale dell’iniziativa -. Oltre a promuovere azioni per una riduzione dei rifiuti in tutta Europa, la SERR si propone di accrescere la consapevolezza su tematiche centrali in materia ambientale. Grazie all’interscambio creato tra i Paesi si pongono in evidenza esempi virtuosi, sottolineando le connessioni esistenti tra riduzione dei rifiuti, sviluppo sostenibile e lotta contro i cambiamenti climatici.

Il focus 2024 è il “food waste”, lo spreco di cibo. Quest’anno la SERR si concentra sullo spreco alimentare, una tematica particolarmente sentita in Italia. Ridurre gli sprechi non è solo una necessità ambientale: è un modo per riscoprire il valore delle risorse e delle tradizioni che portiamo in tavola ogni giorno. Il tema del food waste, scelto per la seconda volta dopo il 2014, mette in evidenza il forte impatto ambientale ed economico dello spreco alimentare. Con oltre 59 milioni di tonnellate di cibo sprecate ogni anno nell’UE, equivalenti a 132 kg pro capite, questa è un’emergenza che non possiamo ignorare. Mentre milioni di persone in Europa non hanno accesso a pasti di qualità, le risorse naturali vengono sprecate, contribuendo significativamente alle emissioni di gas serra”.

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