Termini Imerese, si conclude con una lezione sulla viabilità nella Sicilia medievale il Corso di Archeologia promosso da BCsicilia

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Si terrà sabato 14 dicembre 2024 alle ore 16,30 l’ultima lezione del Corso di Archeologia: Topografia e viabilità nelle terre antiche di Sicilia, promosso da BCsicilia, in collaborazione con il Dipartimento Culture e Società dell’Università degli Studi di Palermo, il Parco Archeologico Imera, Solunto, Iato, la Parrocchia San Nicola di Bari e l’Università Popolare di Termini Imerese. Dopo la presentazione di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale di BCsicilia, è prevista la conferenza dal titolo “Viabilità e insediamenti nella Sicilia medievale. La Sicilia interna tra i Nebrodi e gli Erei” che sarà tenuta da Daniela Patti, Docente di Archeologia Cristiana e Medievale, Università degli Studi di Enna “Kore”. E’ possibile seguire la lezione in presenza presso la Chiesa del Monte in Via Mazzini a Termini Imerese oppure in Live streaming. A conclusione della lezione Aurelio Burgio, Docente di Topografia antica presso l’Università di Palermo consegnerà gli attestati di partecipazione agli iscritti al Corso.

Il Corso prevedeva  10 lezioni e delle visite  ai siti archeologici di Halaesa (Tusa), Delia, Sophiana (Mazzarino). A gennaio infine visita guidata a Pompei ed Ercolano. Per informazioni: Tel. 346.8241076 – Email: [email protected]. Facebook: BCsicilia.

Nello studio delle dinamiche insediative la viabilità costituisce un campo privilegiato di indagine, sul quale verificare in concreto i nessi tra potere e controllo del territorio; la strada, intesa costituisce un elemento di raccordo inevitabile tra civiltà urbana e rurale perché entrambe caratterizzate da un comune modello culturale, sociale ed economico. Lo studio della viabilità e della relativa distribuzione dei siti di età medievale pone una serie di problemi dovuti sia alla casualità delle fonti disponibili, sia alla estrema difficoltà di individuare gli assi viari indicati dalle fonti; risulta poi, difficile, la valutazione dei cambiamenti d’uso degli assi stradali, soprattutto quelli di lunga percorrenza e l’eventuale influenza delle politiche territoriali su di essi.

Gli studi recenti sulla viabilità hanno portato sostanzialmente ad una revisione del giudizio di decadenza della rete viaria romana in età medievale che invece appare capace di innovazioni, in grado di modificarsi indipendentemente dai condizionamenti della rete stradale romana, adattandosi alla complessa morfologia del territorio. In particolare, nell’area dei Nebrodi, le vie regie citate nei diplomi normanni dimostrano l’apporto originale dell’età bizantina amplificato successivamente con le fondazioni dei monasteri italogreci e, ancora dopo, fino alla colonizzazione di età moderna.

Daniela Patti è professore associato di Archeologia cristiana e medievale presso l’Università degli Studi “Kore” di Enna. Ha approfondito lo studio delle dinamiche insediative nel territorio ennese in età tardoantica e medievale, con particolare riferimento all’habitat rupestre, alla viabilità antica, ai luoghi forti del territorio, alla cultura materiale, oggetto delle monografie e dei numerosi contributi sia su riviste nazionali che internazionali. Il censimento delle unità rupestri, grazie anche alle numerose ricognizioni effettuate negli anni, ha permesso di disporre di una catalogazione scientifica delle testimonianze archeologiche tardoantiche e medievali in particolare nell’area centro settentrionale dell’ennese. Negli ultimi anni ha approfondito lo studio dei santuari e degli spazi sacri con particolare attenzione alla cristianizzazione e alla trasformazione dei paesaggi nella longue durée nonché agli aspetti relativi alla metodologia di rilievo, alla documentazione e alla valorizzazione dei contesti indagati.

Nella foto  Claude-Louis Châtelet, veduta generale di Leonforte – XVIII sec.

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