C’era un solo elicottero in quel momento in volo su Siracusa, monitorato e tracciato dal corpo di polizia e dall’aeronautica; le notizie si susseguono e rimbalzano nella tribuna stampa all’ingresso 1 del Santuario della Madonna delle Lacrime: è sopra Santa Panagia, è alla Scala Greca, si avvicina, torna indietro.
Non si tratta di una personalità qualunque; in cielo vi è una porzione di cielo: il sacro corpo di Santa Lucia martire siracusana sta per atterrare nel giubileo del martirio, avvenuto 1720 anni fa.
L’elicottero infine appare, sorvola brevemente il santuario e poi si allontana nuovamente per tornare a girare sulla città. Si leva un applauso, nel gigante di cemento gremito in ogni ordine di posti, la preghiera si interrompe per intonare il tradizionale inno a Santa Lucia.
Sono le 16: un altro applauso si leva dai 3200 presenti fra interno ed esterno: si è posato.
Santa Lucia ritorna a casa a distanza di 10 anni dall’ ultima volta, accompagnata da mons. Francesco Moraglia, patriarca di Venezia, città dove il corpo è custodito dal 1204. Ad accoglierla l’Arcivescovo Metropolita di Siracusa mons. Francesco Lo Manto, insieme all’avvocato Giuseppe Piccione, presidente della deputazione della Cappella di Santa Lucia, al Sindaco Francesco Italia e alle massime autorità civili e militari.
“I miei occhi sono rivolti al Signore”: gli occhi di Siracusa riunita sotto il manto della Madonna delle Lacrime guardano Lucia, Lucia tocca nuovamente la sua patria terrena che da 18 secoli guarda dalla gloria del cielo.
La cassa viene adagiata sul supporto per essere trasportata in Chiesa al cospetto dell’Assemblea; i militari la scortano dall’eliporto. È quasi surreale assistere a queste fasi in tempo reale; ognuno è toccato.
Nel santuario è calato il silenzio mentre si segue in video il procedere di Lucia di Siracusa, così forte, così fragile.
Qualcuno dice che questa è l’ultima volta, che la reliquia difficilmente potrà sopportare ancora un trasporto; l’ ennesimo dal 1040. Ma potrà la paura di un ulteriore insulto separare per sempre Siracusa dalla sua figlia più amata?
Più tardi, al termine della celebrazione la cassa verrà portata in processione alla chiesa di Santa Lucia alla borgata, nel quartiere Akradina di Siracusa, dove Lucia testimoniò la propria fede con la morte violenta, e dove fu il suo primo sepolcro, in un loculo scavato nella roccia dal quale il generale bizantino Giorgio Maniace la sottrasse per paura dei musulmani portandola a Bisanzio.
La cronaca dell’evento si ferma qui, all’ abbraccio dei fedeli che potrà durare fino all’ ottava, il 21 dicembre. Se Lucia tornerà ancora, il popolo di Siracusa ci sarà. Sarausana je!
Barbara De Gaetani