Non poteva essere che un ospedale il luogo simbolo, quello che meglio rappresenta il tema del Giubileo indetto per l’anno appena iniziato: la speranza.
Il nosocomio Madonna dell’Alto di Petralia Sottana sarà quindi il “tempio giubilare”, collegato alla speranza dall’essere luogo di cura e sollievo delle sofferenze del corpo, ma anche espressione della speranza di futuro e del diritto a non essere abbandonate delle comunità di un territorio per il quale il rischio di isolamento e spopolamento è sempre alto e drammaticamente reale.
Le aree interne della nostra isola si desertificano o franano a causa dello squilibrio climatico, e la popolazione, già esigua, è resa ancora più debole se sprovvista dei servizi sanitari e di assistenza alla persona.
Con la scelta dell’ospedale di Petralia il vescovo Giuseppe Marciante, dà quindi seguito ed attuazione alla volontà di Papa Francesco che ha intitolato il Giubileo 2025 “Pellegrini di Speranza”. Chiunque visiterà la cappella dell’ospedale alle condizioni previste dalla Chiesa potrà lucrare l’indulgenza plenaria.
Per la diocesi cefaludese l’anno di grazia, dopo l’apertura delle porte sante lo scorso 29 dicembre, è stato inaugurato ufficialmente ieri pomeriggio nella cappella dell’ospedale dove il Vicario di Cefalù don Giuseppe Licciardi ha celebrato la messa. A seguire il maestro Tony Caronna ha diretto il concerto del coro Pontis Mariae. La corale, proveniente da Partinico, era accompagnata dalla pianista Roberta Oliveri.
A promuovere l’iniziativa la Diocesi di Cefalù, la Chiesa Madre di Petralia Sottana, Parrocchia Maria Ss. Assunta, la Cappellania dell’Ospedale “Madonna dell’Alto” e il Comune di Petralia Sottana.
Evento centrale del Giubileo diocesano sarà comunque il pellegrinaggio verso Petralia del prossimo 31 maggio, quando tutte le comunità si riuniranno per seguire il vescovo in una giornata di preghiera e testimonianza.
Avrà cadenza settimanale il segno dell’adorazione eucaristica nella cappella dell’ospedale, mentre ogni mese questo verrà animato da un “laboratorio di speranza”.
Sono previsti fra le varie iniziative anche un convegno su “cure palliative e dignità del fine vita”, tema delicato che interroga la coscienza del cristiano nell’approccio alla fase terminale della vita terrena e alla sofferenza che può derivarne, nonché alcune giornate dedicate alle manovre salvavita per provare ad essere d’aiuto al prossimo e ridurre il rischio di morte mettendo in atto i comportamenti più corretti in attesa dell’intervento dei sanitari.
Barbara De Gaetani