Si terrà giovedì 16 gennaio 2025 presso la Sala Novecento dell’Hotel Joli in via Michele Amari, 11 (Angolo Piazza Ignazio Florio) a Palermo, il secondo incontro del Seminario sull’Esoterismo nell’arte promosso da BCsicilia e dall’Università Popolare. Dopo la presentazione di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale di BCsicilia, è prevista la conferenza dal titolo “Velate verità: l’arte esoterica in Sicilia tra storia e simbolismo” che sarà tenuta dalla Storica dell’arte Daniela Brignone. L’articolato seminario prevede otto incontri che si terranno tutti i giovedì, con inizio alle ore 16,30 all’Hotel Joli e tre visite guidate: a Noto, a Termini Imerese e a Capo d’Orlando. E’ possibile seguire le lezione in presenza oppure in Live streaming.
I successivi incontri riguarderanno “Architettura dell’invisibile. Geometrie segrete e Ierofanie”, “Il linguaggio ermetico nelle costruzioni medievali”, “La luce nelle architetture medievali”, “L’esoterismo di Dante secondo René Guénon”, “Simboli e alchimia nel Settecento”, “Sul non detto della parola e sulla parola del non detto. Esoterismo e letteratura”.
Alla fine del Seminario verrà rilasciato un Attestato di partecipazione E’ obbligatoria la prenotazione. Per iscrizioni: WhatsApp: 346.8241076 – Email: [email protected]. Facebook: BCsicilia.
L’esoterismo fu una delle mode più diffuse tra l’aristocrazia nel XVIII secolo che, con l’emergere della borghesia nell’Ottocento, raggiunse un’ampia diffusione. Persino viaggiatori famosi, come Goethe, inserirono la Sicilia tra le mete da visitare per incontrare esponenti della massoneria. Il suo scopo è la ricerca della verità, del divino e il raggiungimento della purezza interiore, attraverso un processo di trasmutazione che passa attraverso gradi di perfezione. Gli iniziati ne riconoscevano l’appartenenza dei membri, grazie ai simboli velati inseriti negli affreschi e nelle sculture, segni nascosti nei decori delle sale di rappresentanza o nella statuaria, spesso dislocata nei giardini, che rivestivano un carattere arcano e arcaico. Essi costituiscono un repertorio che fa leva su un rituale consolidato nei secoli e che affonda le radici nella notte dei tempi. Palazzo Branciforti di Butera e palazzo Celestri di Santa Croce a Palermo, villa Palagonia a Bagheria, il Castello di Donnafugata nel ragusano, costituiscono solo alcuni degli esempi di un fenomeno che, passando attraverso l’assimilazione dei simbolismi del Liberty e le grandi famiglie dei Florio, dei Whitaker, tra le tante, arriva ai nostri giorni e si amplifica grazie a celebri opere permanenti di arte contemporanea.
Daniela Brignone Storica dell’arte e museologa, già docente presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo e l’Università di Catania. Ha conseguito studi presso l’Università degli Studi di Palermo e specializzazioni presso Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Ecole du Louvre, Pontificia Facoltà Teologica e Tor Vergata. Dal 2006 è membro del Comitato scientifico di consulenza del Catalogo di Arte Moderna (CAM), ex Bolaffi, Editoriale Giorgio Mondadori, Gruppo Cairo. Ha progettato e curato mostre di arte moderna e contemporanea e sul design presso gallerie d’arte e istituzioni museali in Italia e all’estero. La sua ricerca verte sui movimenti artistici internazionali tra Ottocento e Novecento e, in particolare, sull’arte e il design del periodo liberty, nonché sul simbolismo esoterico, a cui il Liberty è legato, e alle sue radici storiche, tenendo conferenze e pubblicando testi. Ha fatto parte di comitati scientifici di mostre dedicate all’arte del XIX secolo, collaborando con istituzioni italiane e straniere per progetti di ricerca e consulenze.