Promosso da BCsicilia e dall’Università Popolare si terrà mercoledì 5 febbraio 2025 alle ore 17 il terzo incontro del corso on line su “I Gioielli siciliani tra Storia e Arte”. Dopo la presentazione di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale di BCsicilia, seguirà la lezione di Maria Teresa Di Blasi, Storica dell’Arte e Presidente della Sede di BCsicilia di Catania, dal titolo “I gioielli e gli ornamenti nel periodo greco e romano”.
Il corso prevede nove lezioni che si terranno tutti i mercoledì e tre visite guidate. Le altre tematiche riguarderanno: “I gioielli e gli ornamenti nel periodo bizantino e medievale”; “I gioielli e gli ornamenti tra Quattrocento e Cinquecento”; “I gioielli e gli ornamenti del Settecento siciliano”; “I gioielli e gli ornamenti dell’Ottocento siciliano”; “I gioielli e gli ornamenti del periodo Liberty in Sicilia”; “I gioielli e gli ornamenti contemporanei in Sicilia”. Le tre visite guidate sono previste: domenica 9 febbraio al Tesoro della Cattedrale di Palermo, domenica 9 e domenica 23 marzo al Medagliere del Museo P. Orsi di Siracusa e al Museo Pepoli di Trapani.
Obbligatoria la prenotazione. Per informazioni ed iscrizioni: Tel. 346.8241076 – Email: [email protected] Alla fine del Corso verrà rilasciato un Attestato di partecipazione.
In questa lezione verranno affrontate le tematiche riguardanti i gioielli Fenici greci e romani simbolo di ricchezza e prosperità. Le necropoli fenicie e puniche, in tutto il Mediterraneo, hanno restituito in grande quantità amuleti di pasta silicea, vetro, osso o pietra dura. Essi rappresentano prevalentemente soggetti provenienti dalla tradizione egiziana scelti tra quelli più legati al mondo della magia. Sono presenti anche simboli appartenenti specificamente alla ritualità fenicio-punica, come il segno di Tanit o le maschere.
Alcuni amuleti avevano funzioni precise, come quella di difendere dalle punture di serpenti o scorpioni, altri erano destinati ad allontanare il malocchio o a colpire il nemico, altri ancora avevano una generica funzione di protezione di chi li indossava, sia in vita che dopo la morte.
Per quanto riguarda la storia dei gioielli Greci possiamo dire che la gamma dei gioielli femminili, più ridotta in età arcaica, si incrementa in età ellenistica; considerando in maniera generale l’intero excursus cronologico, tra le numerose tipologie attestate (corone, diademi, sakkoi, orecchini, pendenti, collane, bracciali, anelli, sigilli, a loro volta distinti in diverse varianti) si notano comunque sensibili differenze, segnalate soprattutto dalla maggiore o minore frequenza nell’uso. Con gli anelli prevalgono di gran lunga gli orecchini, il monile più usato da una donna sposata.
Con i romani l’arte dell’oreficeria raggiunge livelli insuperabili soprattutto nella creazione di cammei.