La delegazione del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio ha celebrato la Santa Messa in occasione della XXXIII Giornata Mondiale del Malato

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Prendersi cura degli ammalati, portare conforto e preghiera: queste sono tra le più alte missioni del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.

Nob. Prof. Avv. Salvatore Bordonali, Signore di Pirato, Cavaliere Gran Croce di Giustizia e Don Davide Calantoni

Un impegno che affonda le sue radici in una tradizione di carità e servizio, volto a sostenere coloro che soffrono nel corpo e nello spirito. Martedì 11 febbraio 2025, memoria liturgica della Beata Maria Vergine di Lourdes, una rappresentanza della Delegazione della Sicilia Occidentale della Sacra Milizia, guidata dal Delegato, il Nob. Prof. Avv. Salvatore Bordonali, Signore di Pirato, Cavaliere Gran Croce di Giustizia, ha partecipato a Palermo presso la splendida chiesa di San Giorgio dei Genovesi, chiesa di riferimento della Delegazione, alla solenne celebrazione della Santa Messa in occasione della XXXIII Giornata Mondiale del Malato. che quest’anno assume carattere giubilare, sul tema «La speranza non delude» (Rm 5,5) e ci rende forti nella tribolazione. I Cavalieri, le Dame e i Postulanti Costantiniani hanno partecipato con profonda devozione, volta a rinnovare l’impegno di vicinanza ai fratelli sofferenti.

A presiedere la celebrazione, il Cerimoniere Religioso della Delegazione, Don Davide Calantoni, Cappellano di Merito con Placca d’Argento. Nella sua omelia, Don Calantoni ha richiamato i valori fondamentali dell’Ordine Costantiniano: l’assistenza, l’aiuto a chi soffre, la carità concreta. Riferendosi alla Prima Lettura, con il brano dalla Genesi (Gen 1,20-2,4 – Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza), ha sottolineato che “la Creazione è intesa come relazione, rapporto, comunicazione di vita: da Dio all’uomo, attraverso la molteplicità del creato”. Un monito a vivere la fede come testimonianza viva, come impegno tangibile a servizio del prossimo.

Uno dei momenti più toccanti del Sacro Rito è stato il conferimento dell’Unzione degli Infermi, il sacramento della guarigione, che dona una grazia speciale a chi affronta la malattia, la vecchiaia o una profonda sofferenza spirituale. Sicuramente, un segno tangibile di speranza e di rinnovata fiducia nella misericordia divina.

Nel suo saluto ai Cavalieri, alle Dame e ai Postulanti Costantiniani al termine della Santa Messa, il Delato ha ribadito l’importanza di custodire il vero significato delle parole e di non travisarne il valore. “L’identità non deve essere egoismo – ha affermato –. La milizia costantiniana si impegna a difendere valori essenziali, tra cui la lotta contro l’individualismo. Tendere la mano a chi soffre è un dovere e una missione”. Parole molte profonde, che hanno risuonato nei cuori come un invito ad agire con generosità e dedizione.

Il Sacro Rito si è conclusa con la recita della Preghiera del Cavaliere Costantiniano, la Benedizione Conclusiva e un fraterno abbraccio tra i partecipanti, segno di unità e rinnovato impegno nella missione dell’Ordine Costantiniano. Un momento di intensa spiritualità che ha rafforzato nei cuori di tutti la volontà di essere strumento di carità, di difesa della Santa Croce di Cristo, di amore nel mondo e sicuramente di “speranza che non delude”.

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