Cefalù. A trent’anni della sua morte: si ricorda Padre Nino Ortolano, presbitero, studioso e compositore di musica liturgica

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Il 28 febbraio, nella chiesa di San Nicola a Cefalù, si è tenuto il primo degli incontri ideati dalla Associazione Siciliana Musica per L’Uomo per far conoscere – e contribuire così a diffonderne il valore – la figura di Padre Nino Ortolano, presbitero, studioso e compositore di musica liturgica, ricorrendo il trentennale della sua morte, avvenuta il 13 marzo 1996.

Durante l’incontro, cui ha preso parte il Vescovo di Cefalù, mons. Giuseppe Marciante, la figura umana e sacerdotale di Padre Ortolano è stata delineata da don Francesco Lo Bianco, nel suo intervento dal titolo “Don Nino Presbitero”, mentre il percorso di Ortolano come compositore per la liturgia è stato ricordato da don Domenico Messina.

Infine il professore Mario Macaluso, giornalista, che ricopre la carica di presidente dell’Associazione che ha promosso la manifestazione, ha ulteriormente arricchito il ritratto dell’uomo presentando “Padre Nino nel tessuto sociale di Cefalù”.

Subito dopo il saluto del Vescovo, la manifestazione ha visto un omaggio da parte del coro Maria Elisa Di Fatta, che dell’ Associazione Siciliana Musica Per L’Uomo rappresenta l’anima musicale in senso stretto.

Il prossimo appuntamento a Cefalù il 21 marzo, ancora nella chiesa di San Nicola, per un altro momento di conoscenza e approfondimento della figura di Padre Ortolano; quindi il 9 maggio pomeriggio, nella Basilica Cattedrale, un concerto per ricordarlo con le sue stesse composizioni.

Padre Antonino Ortolano, per i più Padre Nino, era nato ad Aliminusa il 24 ottobre 1924.

La sua ordinazione sacerdotale avviene quando Antonino ha solo 24 anni e rappresenta l’inizio di un servizio durato per tutta la vita attraverso l’educazione (Padre Ortolano ha insegnato all’Istituto Magistrale Parificato Rosmini, in Cefalù) ma soprattutto l’assistenza spirituale e materiale dei fratelli, nelle comunità nelle quali ha operato.

Il suo nome è legato soprattutto alla città di Cefalù, dove ha lasciato un’eredità che ancora oggi risuona nelle melodie da lui composte ma principalmente nell’impronta spirituale che padre Nino ha saputo imprimere alla sua esperienza di sacerdozio.

Gli anni in cui padre Ortolano inizia il proprio cammino sacerdotale sono anni cruciali. Dopo la tragica esperienza della Seconda Guerra Mondiale un processo di rinnovamento sociale e culturale viene avviato in gran parte dei paesi del mondo. La Chiesa cattolica si trova dunque a confrontarsi con una società che lentamente abbandona i vecchi codici e inizia ad abbracciare una modernità che mette in discussione tutti i valori. Anche il panorama culturale si modifica rapportandosi in modo diverso con il passato: gli aspetti della liturgia e della pratica religiosa in genere non sono esenti da tale atteggiamento.

Dopo la scelta di consacrarsi al servizio della Chiesa, Nino Ortolano inizia il proprio percorso di formazione frequentando il seminario di Cefalù per poi proseguire i propri studi a Roma dove affina le sue spiccate doti musicali.

Tornato a Cefalù dopo il completamento degli studi  guida i seminaristi nel perfezionamento delle loro capacità vocali e musicali. La sua pedagogia musicale é improntata al rigore e alla precisione, tenendo però sempre ben presente quella tensione verso la bellezza e la spiritualità che la musica sacra deve esprimere.

Negli anni ’70 anche la Diocesi di Cefalù si trovava a dover fare i conti con il post-concilio Vaticano II, e don Ortolano ha svolto un ruolo fondamentale nell’accompagnare questa transizione, mantenendo sempre intatta la tradizione musicale della Chiesa, ma arricchendola con elementi di modernità che hanno reso la sua musica unica. Nella musica come nella vita Ortolano ha saputo cogliere l’essenza della tradizione liturgica per poterla mantenere intatta nella contaminazione, inevitabile, con le istanze della musica contemporanea, dando vita a un repertorio unico che è stato ed è tuttora molto apprezzato dai fedeli come dalle gerarchie

Il culmine del suo impegno musicale si è verificato quando Ortolano riceve l’incarico  di dirigere la Corale Diocesana per le liturgie più significative che si tengono nella Cattedrale di Cefalù. Celebrandosi, nel biennio 1982/84 il ventennale del Concilio Vaticano II, Don Nino si trova coinvolto, nel suo nuovo ruolo, in un’importante serie di eventi celebrativi.

Questo periodo segna la consacrazione definitiva della sua figura come maestro di cappella e compositore, dal momento che proprio le sue musiche venivano eseguite in occasione delle celebrazioni più solenni: un’occasione unica per Ortolano di far conoscere le sue composizioni ad un pubblico molto ampio, proveniente da tutte le parrocchie della Diocesi.

Particolarmente significativo è stato nella vita di padre Ortolano il legame con il Vescovo di Cefalù Emanuele Catarinicchia, il quale, sempre molto attento alla valorizzazione delle risorse interne della Diocesi, ha visto in padre Nino un uomo di grande valore spirituale e musicale insieme, capace di arricchire la liturgia e la vita della comunità con la sua arte e la sua profonda devozione. Si instaura così, fra presule e presbitero, un rapporto di reciproca stima e collaborazione.

Don Nino, che già conosceva la Diocesi e le sue necessità, comincia a prendere parte a incontri periodici con il Vescovo, durante i quali condivide le sue idee ma anche le sue composizioni musicali.

Il 14 luglio 1984, in occasione di una diretta RAI dalla Basilica Cattedrale di Cefalù, durante la messa, celebrata dal Vescovo Catarinicchia, vengono eseguite alcune delle composizioni di Padre Nino. Questo evento, che viene seguito in tutta Italia, rappresenta un’altra occasione in cui la figura musicale di Ortolano riceve infine il riconoscimento che meritava.

Padre Ortolano ha lasciato un’impronta indelebile nella musica sacra e per la liturgia. La sua influenza si è estesa ben oltre i confini locali : le sue composizioni per il Natale, la Pasqua e le celebrazioni più solenni hanno continuato ad essere eseguite a distanza di anni, e la sua figura rimane un punto di riferimento per tutti coloro che desiderano fare della musica una via di servizio a Dio e alla comunità.

La sua natura riservata e modesta gli impedì di ricercare in alcun modo la notorietà. La sua vita sacerdotale era impegnata nel servizio dei fratelli e nello studio e mai cercò gloria personale per il suo lavoro, preferendo lasciare che la sua musica parlasse da sé.

Padre Nino Ortolano è stato soprattutto una persona di grande umanità. La sua vita si è contraddistinta per un generoso impegno verso chiunque avesse bisogno di aiuto. La sua disponibilità nei confronti dei più deboli e dei malati, è stata una costante nella sua esistenza: una carica di carità fraterna espressa nei gesti quotidiani che è stata una delle sue caratteristiche più apprezzate. Per questo la sua eredità va oltre la musica.

La sua memoria vivrà quindi nelle opere del maestro compositore, ma soprattutto nel ricordo di coloro che lo hanno conosciuto ed hanno potuto essere ispirati dal suo amore incondizionato verso Dio e verso il prossimo.

Barbara De Gaetani

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