La Comunità Masci di Trabia, nel contesto delle proprie programmate iniziative, ha effettuato un pernottamento a Piana degli Albanesi. Le giornate sono state improntate nel solco delle Tre “C” del Masci, Creato, Cuore e Città, punti fermi dello scoutismo per adulti e sono state vissute in diverse “Tappe”.
Un primo momento è stato dedicato gioiosamente alla c.d. “Festa della Donna” e gli uomini hanno, fra l’altro, regalato un omaggio floreale a tutte le donne della comunità.
La prima tappa a Portella della Ginestra, per un momento di riflessione e preghiere comunitarie, per ciò che lì è successo il primo maggio del 1947; ovvero l’eccidio di molti contadini per mano criminale. Ad oggi ciò che è successo si può ben definire la prima strage di stato…e lì è stata lasciata una pietra, con dedica, da parte della Comunità.
La seconda tappa si è svolta interamente nella cittadina di Piana degli Albanesi dove vive la più grande comunità albanofana in Sicilia, e vi ha sede l’Eparchia di rito bizantino; la sua cultura musicale e canora è riconosciuta come patrimonio dell’umanità dall’Unesco.
Essa è situata al margine della Riserva di “Serra della Pizzuta” ed è prospiciente al lago omonimo. In accordo con la Pro Loco, e con l’ausilio di una guida si è effettuato un trekking urbano e giro turistico/culturale che ha dato modo di apprezzare le ricchezze monumentali, spirituali, artistiche e gastronomiche di Piana. L’itinerario è iniziato con la visita alla grande scultura di Georgius Castriotus Scanderbecus, che è stato un condottiero, patriota e principe albanese. Sono seguite le visite nelle chiese di San Giorgio, la cattedrale di San Demetrio Megalomartire (ove si è recitato il Padre Nostro sia in lingua albanese che in italiano), ricche delle splendide icone e delle bellissime immagini pittoriche nelle pareti.
Visitato anche il Museo Civico “Nicola Barbato” che ospita, fra l’altro, esemplari dei costumi tipici di Piana. Visita didattica, altresì, nel laboratorio di un noto artista iconografo. Una gradita e poco impegnativa “camminata” ha condotto i partecipanti a scoprire il vecchio centro storico (quartiere Sheshi) pieno di apprezzati murales e di particolari arredi urbani ! Un percorso di rigenerazione urbana che si è fatto apprezzare… Non è mancata, ovviamente, la tappa del “Cannolo Experience”, effettuato presso uno dei migliori locali laboratori artigianali, che ha mostrato operativamente tutta la preparazione del “Cannolo di Piana”, conclusasi con la naturale degustazione del gustoso prodotto finito; il Cannolo di Piana…
La sera è trascorsa presso la struttura dell’ex monastero Basiliano del SS. Salvatore (Sklizza), dove il gruppo ha partecipato alla Santa Messa, celebrata in rito bizantino, dall’anziano sacerdote Papas Kola, assistente ecclesiastico del gruppo scout AGESCI di Piana.
È seguito un momento di musica colta eseguita dalla nota giovane fisarmonicista Matilde Cassarà, che ha suonato brani musicali tipici della cultura arberesh abbinati alla declamazione di poesie in dialetto albanese. Con la cena comunitaria ed un gioioso “fuoco di bivacco”, con tema “La felicità e la speranza”, si è conclusa la giornata.
La domenica è stata dedicata alla scoperta del territorio della Riserva “Serra della Pizzuta”. Con la collaborazione tecnica di una locale guida escursionista si sono percorsi i sentieri “Pozzillo” ed “Argomazet” (che in più punti si sono incrociati con il “Sentiero Italia” del CAI e con “l’Itenerarium Rosaliae”…).
Particolarmente apprezzati la vegetazione boschiva, le essenze del sottobosco, il rifugio Pozzillo ed il centro visite, realizzato dal restauro di una antica masseria nella valle di San Giorgio. Durante i percorsi non sono mancate soste di riposo, canti Scout, tempi di “Silenzio” , recite comunitarie di preghiere e del Rosario…
Rientrati a Sklizza, i partecipanti hanno gustato il pranzo , al quale, dopo un po’ di relax, è seguita la verifica comunitaria di tutti i momenti e le “tappe” di “Piana degli Albanesi Experience” (che a dire di tutti) è stata assolutamente positiva,
Nel pomeriggio cerchio di chiusura, scorta di buon pane (fatto con lievito madre), di cannoli (per parenti ed amici), di formaggi tipici, e rientro a Trabia.