Papa Francesco è morto, lo ha annunciato Vatican News pochi minuti fa.
Si è spento a Casa Santa Marta dove risiedeva.
“Alle 7.35 il vescovo di Roma Francesco è tornato alla casa del Padre”. Lo ha annunciato il card. Farrell, “con profondo dolore”. “La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa”, ha proseguito il cardinale annunciando la notizia ai fedeli. “Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di Papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio uno e trino”.
Il mondo piange il “Papa della Speranza”. Tutti, proprio tutti, pensavamo che la situazione fosse migliorata dopo il cauto ottimismo dei giorni successivi al ricovero di Papa Francesco avvenuto il 14 febbraio a seguito della polmonite bilaterale che lo ha colpito, con conseguente infezione polimicrobica e le recenti uscite in Piazza San Pietro per salutare i fedeli.
Adesso è un momento di lutto, i credenti di tutto il mondo sono affranti per questa perdita che arriva in un momento difficile per la nostra casa comune (la Terra) e per la Chiesa che celebra il Giubileo della Speranza. Quest’ultima, parola molto cara al Santo Padre che ne ha fatto un punto fondamentale del suo pontificato.
Nato in Argentina da emigranti piemontesi, primo papa latinoamericano eletto al ministero petrino e primo gesuita ad assurgere a tale carica, dopo essersi diplomato come tecnico chimico ha scelto il sacerdozio, entrando nel 1957 come novizio nella Compagnia di Gesù. Compiuti gli studi umanistici in Cile e laureatosi a Buenos Aires in Filosofia, dal 1964 al 1967 è stato professore di Letteratura e di Psicologia. Il 13 dicembre 1969 è stato ordinato sacerdote, pronunciando i voti perpetui il 22 aprile 1973; dopo varie esperienze di insegnamento e la nomina a provinciale dell’Argentina (1973-79) è stato preside della facoltà di Teologia e filosofia di San Miguel (1980-86). Ultimata nel marzo 1986 la sua tesi dottorale, è stato destinato al collegio del Salvatore, da dove è passato alla chiesa della Compagnia nella città di Córdoba come direttore spirituale e confessore. Vescovo ausiliare di Buenos Aires e titolare di Auca, nel giugno 1997 è stato nominato arcivescovo coadiutore di Buenos Aires e nel febbraio 1998 arcivescovo di Buenos Aires per successione, alla morte del cardinale A. Quarracino. Creato cardinale da Giovanni Paolo II nel febbraio 2001, dal novembre 2005 al novembre 2011 è stato presidente della Conferenza episcopale argentina. Membro del Pontificio consiglio per la Famiglia e della Pontificia Commissione per l’America Latina, il 13 marzo del 2013 è stato eletto papa al quinto scrutinio da 115 elettori, dopo la rinuncia al ministero petrino di Benedetto XVI avvenuta il mese precedente.
Il pontificato di papa Francesco è stato caratterizzato fin dagli inizi da una dimensione evangelica, aperta al dialogo interreligioso e alla tolleranza su temi di morale civile e familiare, e sostanziato da una forte vocazione ecumenica, attestata dai suoi numerosi viaggi episcopali e dall’indizione di un giubileo straordinario (8 dicembre 2015 – 20 novembre 2016). Autore delle encicliche Lumen fidei (29 giugno 2013, sul tema della fede come illuminazione), Laudato si’ (24 maggio 2015, sulla salvaguardia dell’ambiente), Fratelli tutti (3 ottobre 2020, sui cammini di fratellanza) e Dilexit nos (24 ottobre 2024, “sull’amore umano e divino del cuore di Gesù Cristo”), nel 2023 ha pubblicato l’esortazione apostolica Laudate deum, in cui è tornato a riflettere sull’urgenza di implementare le strategie di contrasto alla crisi ambientale. Prolifica la sua produzione di scritti, volta a promuovere una visione del mondo che armonizza fede, giustizia e cura della creazione: Meditaciones para religiosos (1982), Reflexiones sobre la vida apostólica (1986); Reflexiones de esperanza (1992); La nación por construir. Utopía, pensamiento y compromiso (2005); Solo l’amore ci può salvare (2013); La Chiesa della misericordia (2014); Il nome di Dio è misericordia. Una conversazione con Andrea Tornielli (2016); La felicità in questa vita. Una meditazione appassionata sull’esistenza terrena (2017); Quando pregate dite Padre nostro (2017), Gaudete et exsultate (2018); nel 2021, Oltre la tempesta. Riflessioni per un nuovo tempo dopo la pandemia e Una grande gioia. Oggi è nato per noi il Salvatore; nel 2022, Noi crediamo e Contro la guerra. Il coraggio di costruire la pace. Tra i suoi scritti più recenti vanno citati i testi autobiografici Life. La mia storia nella Storia (con F. Marchese Ragona, 2024) e Spera (2025), e la raccolta di discorsi ai gesuiti Sii tenero, sii coraggioso.